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Il reddito di cittadinanza per un CAREGIVER

  • Immagine del redattore: Dott.ssa Enrichetta Proverbio
    Dott.ssa Enrichetta Proverbio
  • 10 mar 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 22 mar 2022

IL REDDITO DI CITTADINANZA SECONDO LA LEGGE DI BILANCIO 2022 (LEGGE 30 DICEMBRE 2021 N. 234, RECANTE “BILANCIO DI PREVISIONE DELLO STATO PER L’ANNO FINANZIARIO 2022 E BILANCIO PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2022-2024, PUBBLICATA SULLA Gazzetta Ufficiale 31 dicembre 2021 n. 310 )


La legge indicata nel titolo del presente editoriale ha apportato modifiche alla normativa in materia di reddito di cittadinanza previsto dal Decreto Legge 4/2019. Nessuna modifica o novità per la pensione di cittadinanza.


Cosa prevede il reddito di cittadinanza?

Prevede un sussidio economico mensile (che va da un minimo di € 400,00 ad un massimo di € 840,00 mensili ) parametrato sul numero dei componenti della famiglia con ISEE inferiore a € 9360,00 annui, con obbligo per i componenti disoccupati maggiorenni, fino a 64 anni, ad intraprendere un percorso di reinserimento lavorativo.


Quali sono le novità previste dalla legge di bilancio 2022 per il reddito di cittadinanza?

· Il sussidio decade dopo due e n on più tre offerte di lavoro rifiutate

· Un maggior controllo anche sulla situazione penale dei componenti del nucleo familiare con uno scambio integrale di dati tra INPS e Ministero della Giustizia

· La verifica sui patrimoni all’estero con controlli incrociati con le Autorità straniere


L’importo mensile del reddito di cittadinanza è stato ridotto a € 5,00 mensili a partire dal mese successivo in cui si è rifiutata un’offerta di lavoro congrua, salvo per i nuclei familiari in cui non vi siano componenti tenuti agli obblighi di lavoro e salvo per i nuclei in cui vi sia un soggetto minore di tre anni di età ovvero una persona con disabilità grave; e nei casi in cui il beneficio risulti a € 300,00 moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza.


La riduzione verrà sospesa dal mese successivo a quello in cui almeno un componente del nucleo familiare abbia avviato attività di lavoro dipendente o autonomo da almeno un mese continuativo.

La decadenza dal beneficio, come sopra riferito, si verifica a seguito del rifiuto di sole due offerte di lavoro congrue.


Quando una offerta di lavoro è ritenuta congrua?

Con la nuova normativa l’offerta di lavoro potrà essere anche a tempo determinato, fino ad 80 Km da casa, part time, in somministrazione per almeno tre mesi e ovunque in Italia per i contratti stabili.

I Patti per il lavoro e per l’inclusione sociale dovranno prevedere la partecipazione periodica dei beneficiari ad attività e colloqui in presenza presso il centro per l’impiego, con frequenza almeno mensile.


In caso di mancata presentazione senza giustificato motivo si verifica la decadenza dal beneficio.

La nuova normativa prevede potenziamento dei controlli preventivi per l’ottenimento del RdC.


In particolare : “Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, nelle more della sottoscrizione di apposita convenzione tra INPS, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e il Ministero della Giustizia per lo scambio integrale dei dati, l’INPS trasmette al Ministero della Giustizia l’elenco dei soggetti beneficiari del RdC per la verifica dei soggetti che risultino già condannati con sentenza già passata in giudicato da meno di dieci anni per i reati di cui all’art. 7 comma 3 del decreto legge 28 gennaio 2010 n. 4 convertito con modificazioni dalla Legge 28 marzo 2019 n. 26 come modificato dal comma 74, per consentire all’INPS di disporre la revoca del RdC eventualmente percepito ovvero di non riconoscere il beneficio. A tal fine il Ministero della Giustizia trasmette all’INPS gli esiti della verifica entro sessanta giorni dalla ricezione dell’elenco ivi previsto”.


Infine

Nell’ambito dei progetti utili alla Collettività (PUC ) i Comuni saranno tenuti ad impiegare almeno un terzo dei percettori di RdC residenti che svolgeranno attività a titolo gratuito, senza l’instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato o parasubordinato o di pubblico impiego.


Come funziona il reddito di cittadinanza per i Caregiver?

Le persone che percepiscono il reddito di cittadinanza e hanno a carico una persona disabile grave o non autosufficiente non sono obbligati a rispettare le politiche di reinserimento lavorativo previste dal “ Patto di Lavoro” e dal “ Patto per l’inclusione sociale”.


Dunque coloro che si prendono cura di un familiare non autosufficiente possono

· Essere esclusi dall’obbligo di frequentare i corsi di inclusione sociale

· Non sottoscrivere il Patto per il Lavoro

· Non offrire servizio gratuitamente nel Comune di residenza

Inoltre il Caregiver familiare può rifiutare un eventuale offerta di lavoro se questa prevede lo spostamento del lavoratore a più di 250 km dalla sua abitazione.


Avv. Enrichetta Proverbio
 
 
 

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